Liberamente tratta da un fatto accaduto a scuola.
Arrivo da un paese lontano.
Un giorno mia mamma e papà mi preser per mano
Mi han detto:“Pedrito, un paese nuovo vedrai.
Sarà facile, ti abituerai”.
Inizio in una scuola italiana in un giorno preciso
E tu, caro bambino, mi accogli con un grande sorriso.
Poi una mattina, non la dimenticherò mai
Mi prendi da parte e mi dirai:
“Alla mia festa tu non sei invitato”
“Perché?” chiedo io al tuo tono irritato.
Ecco una scusa pronta per ogni stagione:
“Per la tua carnagione!”

Cos’è “carnagione”?
Non conosco questa parola, non so darmi spiegazione.
Tu a scuola parli di pace, di amore e di essere tutti amici
Adesso che cosa mi dici?
“Cos’è “carnagione” maestra?”
La signora si avvicina alla finestra
Come ad ammirare paesi lontani
Ci parla di leoni, di tigri e di caimani
Che vivono in climi diversi
Ma sono creature di questo mondo, persi
nella savana, foresta e deserto
Ma figli di un unico Dio, questo è certo!
Noi uomini ci spostiamo nel mondo
Ma portiamo la traccia della nostra cultura fino in fondo.
La prima cosa che vedi è il colore della pelle
A seconda del cielo del paese di nascita e le sue stelle
Che fa unico ogni bambino nel suo genere
E l’orgoglio di esser nato nero, giallo o meticcio nessuno potrà spegnere.